La nebbia nel cuore ed un Torchiato di Fregona sulle labbra
Una dolce guida nei giorni offuscati di bianco
È uno di quei pomeriggi in cui c’è nebbia, ma non solo nel tuo giardino, per le strade del centro città, quella nebbiolina mista ad umidità che fa sfrigolare anche i cavi della corrente dei pali della ferrovia e del traliccio accanto a cui stai passando.
Ci sarebbe stato anche un po’ di sole ad inizio pomeriggio, ha cercato di farsi largo tra la coperta della signora in bianco, ma nulla, l’ha solo tinta di un giallino pallido, profondamente grigio, molto timido.
È uno di quei pomeriggi in cui anche il tuo cuore risulta pesante come la nebbia che ti circonda. Avresti voluto fare tante cose, ma in fondo non hai portato a termine nulla. Due spese, perché altrimenti con questo tempo non sapresti cosa fare, se non scaldare casa accendendo il forno e mettendoti a fare dolci, zucca e castagne, un giro coi cani, che’ poverini si annoiano pure loro e sembrano apatici più di te, un po’ di pulizie, sia mai che qualcuno ti dica di uscire, così lo inviti a casa da te, con una buona cenetta autunnale, due chiacchiere, un po’ di musica retrò e…basta.
Perché lo senti il tuo cuore pesante, ma non triste, in fondo sentirsi ovattati e finalmente al riparo delle mura domestiche non è male, anzi! Dopo tutto il peregrinare estivo, anche il cambio dell’ora legale ti sembra sia un’ottima soluzione per dare al tuo spirito ed alle tue membra il riposo necessario, proprio per darti modo di ricaricarti e ripartire finito il letargo.
In fondo questa nebbia ti assomiglia, ti è amica, perché ti ha fatto notare che proprio avevi bisogno di uno stacco, di una sospensione che poi porta ad un magnifico cambiamento che è l’andare avanti e vedere le stagioni susseguirsi. E poi l’autunno, la tua stagione preferita, che tinge di colori la natura quanto e più della primavera! I fiori impensabilmente sono spettacolari nei loro arancio, rosso, giallo, ma anche viola, blu e bianco…qualcuno fa il diverso con un rosa, carico! E poi è il momento della vendemmia dei rossi, dell’appassimento…e ti corre subito la mente verso i graticci nei solai di alcune cantine: questa nebbia la guardano dall’alto protetti e con timore, ma in fondo fa parte della loro storia!
Già: graticci, nebbia, uva in appassimento ed una buona idea ti passa per la mente! E giusto quando ti apri la tua bottiglia di Torchiato di Fregona da degustare in solitudine, perché invece del te, tu preferisci un buon bicchiere di vino, i tuoi più cari amici ti chiamano e ti invitano ad uscire.
Ecco, l’invito che speravi tanto arrivasse non ha tardato ad arrivare. Magistralmente senza esitazione rigiri la proposta: “cena a casa mia, raggiungetemi presto che ho appena aperto una bottiglia di Torchiato di Fregona, non ve ne pentirete. Ho già pensato cosa abbinarci, lo useremo come aperitivo… Il resto della cena seguirà, non prometto effetti speciali, vedremo insieme cosa fare. Basta portiate le vostre belle terga e vi sistemo io!”
Infatti, nonostante sia un vino passito, il Torchiato di Fregona che stai degustando è dolce ma secco allo stesso tempo, fresco, intenso, ti riporta tanta frutta secca al naso, ma anche alla bocca…e lascia un finale di molto intenso e pulito, come lo definisco i sommelier “ammandorlato”.
Castagne? Di sicuro! Ma anche uno spiedino di prugne secche ricoperte di pancetta. E’ un attimo farle, hai giusto il rosmarino che fungerà da spiedino, poi indifferente forno o padella, deciderai al momento cosa preferisci pulire!
Evviva la nebbia e il relax che ti dona. Cucinare senza strafare, il mood del tuo autunno è iniziato. E nessun bicchiere avrebbe potuto aprire la tua stagione del cuore in maniera migliore.