Pinot Grigio Ramato: il fascino dell’ombra estiva in un aperitivo
Un viaggio per aperitivo
Fa caldo, ma ormai il sole sta per scendere e con lui arriverà quell’umidità mista a calore che sale dal marciapiede che ha accumulato per tutto il giorno i raggi solari e che è tempo di restituire proprio per aiutarti a passare le prime serate estive all’aperto.
Sei ancora in città, molti dei tuoi amici invece sono già al mare, visto che i weekend se li fanno spesso lunghi; ti sta per assalire un po’ di malinconia nella camminata che ti riporterà al mezzo con direzione casa, ma invece di farti assalire da questo senso di vittimismo, che agli altri va sempre meglio, decidi di metterci uno stop. E con lo stop intendi proprio fermarti. Al tuo solito bar. Chissà se ci sarà qualche amico che ancora è nei paraggi? Senza volerlo sei già lì, vedi se trovi qualcuno, mal che vada farai un giro di chiamate, anzi no, ti berrai un buon bicchiere da solo.
Entri, saluti chi ti serve sempre con gentilezza ed un bel sorriso, e, preso da uno slancio internazionale, ti vola la mente ai film francesi, in cui le terasse parigine o lungo la promenade di Cannes sotto le frasche che riparano dal sole, sono affollate di sedie e tavolini minuscoli, rotondi, in cui fanno capolino almeno due bicchieri, una ciotolina contenente olive ed una cacahuettes, anche dette arachidi dalle nostre parti. Focalizzi un po’ di più sui bicchieri, stringendo lo sguardo, come se avessi visto qualcuno in lontananza e non riuscissi a distinguere chi, ma in realtà stai fissando il vuoto, e quindi passi anche un po’ da strano. La gente che ti vede inizia a pensare che forse tu abbia preso un colpo di caldo…ed invece improvvisamente spalanchi gli occhi in uno sguardo esclamante “eureka!”, perché hai colto il colore del vino all’interno dei due calici sul tavolino rotondo.
Ti giri subito verso la lavagnetta su cui sono elencati i vini in mescita quella giornata, incroci le dita, sperando di trovare proprio quello che vorresti, ma, deluso, capisci che non sei in Francia e che trovare un rosé non spumante in Italia è piuttosto difficile. Ma non demordi, perché tu oggi non vuoi farti abbattere. Il tuo aperitivo riuscirà a dovere!
Quindi ti avvicini con garbo a chi sai che possa darti una mano realmente dietro al bancone e gli esponi il tuo desiderio del momento: un rosé, ma non spumante. Il cameriere con uno sguardo tra “ecco il solito rompi….” “sempre a me capitano le domande difficili” “aspetta che forse riusciamo a sbolognare una bottiglia che…”, ti fa capire che non può soddisfare appieno la ricerca, ma che forse ha un pinot grigio…
Al suono di quelle due parole, storgi le labbra e rotei gli occhi, ma rinsavisci appena senti pronunciare la terza: ramato! E lì ritorni al film francese, comparando il colore del bicchiere che a breve avrai tra le mani con quello del film: la nobiltà dei riflessi buccia di cipolla non ha nulla a che vedere con quelle rosate intese tipiche francesi. E già ti pregusti il tuo calice.
Al che fai un cenno di apprezzamento e ne chiedi un bicchiere, che però venga accompagnato piuttosto che dalle solite patatine, da arachidi salate, perché quel dolciastro contrasta bene l’amarotico della buccia degli acini lasciati a macerare per dare al Pinot Grigio Ramato il suo colore caratteristico.
Quindi ti trovi un posto all’esterno, magari sotto alla tenda del locale, tanto per ricordare le frasche parigine. Ti appollai sullo sgabello ed attendi il tuo bicchiere iniziando già un po’ a salivare, memore della freschezza e della sapidità che può avere.
Per oggi sarai parco, ti accontenti felice di questo bicchiere, da gustarti da solo, senza bisogno di cicchetti o amici, bastano le cacahuettes, pillole che ti riportano al tuo film. Una volta gustato appieno il tuo vino, correrai a casa a guardare le tariffe per i voli dei prossimi weekend con direzione Parigi!