Montepulciano d’Abruzzo: quella lunga strada senza fine
Una giornata di corsa
Se le sveglie fossero come quella di stamattina, probabilmente potresti morire molto giovane…
Svegliato nel cuore della notte da un boato causato dall’esplosione di due lattine di birra che ti sei scordato nel freezer la sera prima, perché troppo stanco per potertene ricordare, hai dovuto pulire tutto, svuotare frigo, riempirlo nuovamente e tornato a letto non sei più riuscito a prendere sonno…ormai erano le 6 e la sveglia sarebbe suonata poco dopo.
Fosse finita lì la giornata! Sai bene cosa ti aspetta: oggi al lavoro non avrai tregua, sarai tutto il giorno in piedi, correndo da una parte all’altra dell’azienda per soddisfare tutte le richieste di clienti e capi…evento importante che stanno programmando da una vita.
Quindi decidi di fare tutto con calma prima di arrivare nel marasma assoluto. Ti alzi dal letto con una smorfia, ti dirigi al bagno con il letto pesante che neanche avessi fumato 8 pacchetti di sigarette e dentro ai tuoi polmoni ci fossero sassi al posto degli alveoli, ti specchi e… complimenti per le occhiaie! Uno zombie ha più fascino di te ed è più rimediabile. Quindi ti trascini in cucina e addormentandoti sulla caffettiera, ti regge in piedi il pensiero che probabilmente l’unica cosa che mangerai fino a sera sarà la tua colazione! Decidi quindi di farla carica, pesante, sottovalutando che in fondo tanto tempo non è che te ne rimanga e che la digestione ti ammazzerà. Dopo esserti sbaffati mezzo chilo di biscotti, un vasetto di Nutella, e due tazze di caffellatte, ti fiondi a prepararti perché è veramente tardi!
Infatti arrivi in ritardo al lavoro ed il tuo capo non se lo fa sfuggire. Ti lascia così gli incarichi più faticosi, senza darti l’occasione di ricevere i clienti, ma mettendoti nella retroguardia! Gli accordi non erano questi…ma tu necessito di lavorare ed intelligentemente lasci correre. O meglio, inizi a correre, scarpinando da un ufficio all’altro, con mille scale.
Quando arriva sera, i tuoi piedi sono diventati due bondiole da sugo, il tallone non lo sentì più ed i lacci delle tue scarpe eleganti, perché quelle ginniche anche no oggi, sono diventati emostatici.
Uscendo dall’ufficio non ce la fai a camminare veloce, così perdi il treno rapido per rientrare è quello successivo è talmente pieno di gente che ti tocca stare in bilico tra porte d’uscita e balaustre di sicurezza…per non farti mancare nulla arrivi troppo tardi per fare la spesa sotto casa e li ti parte un pensiero di maledizione ed invidia verso chi stasera è fuori coi clienti!
Sali con le ultime forze che ti restano in corpo e toccando le ultime parti dei piedi senza vesciche le scale che ti separano da casa…ed arrivato ti sale un’irrefrenabile voglia di affogare la tua stanchezza in…ma non hai più nulla da bere, le birre di ieri sono esplose, sono millenni che non ti rechi a comprare vino e due settimane che ti sfami di cibo pronto! Ma, tra i meandri della tua memoria, ti viene in mente di aver conservato una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo, che avevi nascosto, per dimenticartene e ritrovarla dopo anni. L’avevo comprata quando eri andato a trovare i tuoi cari amici a Pescara, che ti avevano fatto fare un giro spettacolare nell’entroterra portandoti a cantine…peccato! La volevi conservare per…e quale occasione migliore se non quella di tirarsi su di morale? Speciale, specialissima! Chissà come sarà invecchiata?! La tiri fuori dall’ultimo ripiano dell’armadio in cantina e te la coccoli fino al tavolo. Inizi a pensare al colore intenso che aveva quando l’hai assaggiato, a quell’intenso naso, carico di profumi ed aspettative, a quel tannino ruvido ma elegante, e ci fantastichi su…pronto col bicchiere accanto. Stappi e…non ci puoi credere! Sa di tappo! Mannaggia a quella volta! Dovevi comprarne dueeee! Te l’eri detto! Mai più una sola, MAI! E ti resta solo di tornare a letto, con una pasta all’olio in corpo e nulla più.