Pinot nero e la sua trasparenza: mancata comunicazione tra amici
Sofferenze senza giustificato motivo
Quando ti capita di trovarti in una situazione che ti sembra irreale, in cui non capisci il perché, il come ed il cosa vi abbiano portato lì, cosa fai?
Sei sull’onda fortunata, la stai cavalcando con tutta la tua abilità, destreggiandoti anche con una certa maestria tra mille impegni, conoscenze e contatti, famiglia ed amici. Ti senti un po’ un bambino che ha appena iniziato ad andare all’asilo, perché la situazione ti è nuova, non la vivi tutti i giorni, ma senti che ti piace, che stai nei panni giusti, quelli che ti emozionano ogni volta che li indossi. Proprio come quando inizi un lavoro nuovo, che hai atteso da una vita, o come quando ti trasferisci nella città dei tuoi sogni o nell’isola di cui hai il poster in camera da quando sei adolescente…nuovi amici, nuovi passi, vuoi essere te stesso, ma non troppo intraprendente. Farti scoprire nel bene e nel male, senza invadere.
Così capita spesso che ti confronti con chi ti conosce da una vita, espliciti le tue ansie e paure a chi senti più vicino, oppure semplicemente condividi le tue gioie e felicità per dare coraggio a chi invece è demoralizzato, con una foto, un invito, un link incentrato su quello che stai vivendo. Che bello, amici e familiari ti sostengono, gioiscono con te! E tu gioisci con loro…ma qualcuno latita, non risponde…ed inizi a sentirne la mancanza…in quel momento però non ci dai troppo peso, pensi che sia preso dal lavoro, dalla famiglia, dalle solite rotture di scatole quotidiane, e dimentichi, perché in fondo tu sei felice ora. Un tuo sogno si sta realizzando.
Se non che, una sera, trovi un freddo messaggio che ti lascia basito, che non capisci. Subito rispondi, per cercare di approfondirne il significato, ma no, la persona si nega, nonostante tu sia pronto al dialogo e a capire cosa l’abbia urtato, visto che tu, in questo momento, ami il mondo e non vorresti far del male a nessuno.
Ma niente, la persona decide di chiudere, almeno momentaneamente, i rapporti via etere con te e ti lascia con cattiveria gratuita senza motivazione, almeno non a tua conoscenza. Mancata comunicazione. Ed inizi a riflettere cosa tu possa aver fatto di sbagliato, ma proprio non capisci…e sai che non finirà così, perché ci tieni a lui ed a chiarire quanto successo.
Tristemente ripercorri gli ultimi passi, le ultime parole dette, provi a calarti nei suoi panni, ti vengono anche in mente due o tre cose per le quali potrebbe…ma no, non può essere! E se fosse invece? La tristezza inizia a farti quell’ombra sul volto e sul cuore, le curve dei tuoi lineamenti assumono quella forma piatta, con una certa tendenza verso il basso. Grigio il volto, grigia la mente. Perché tu alle persone di cui ti sei circondato ci tieni molto, moltissimo! E non accetti di non avere una risposta.
Ti siedi, all’aperto, perché l’aria chiusa è pesante…sollevi le gambe sul tavolino della veranda, senti che ti manca qualcosa, non solo una risposta…ti giri verso il mobile dei bicchieri dentro casa, afferri con calma e pacatezza il calice, passando il dito sopra al bordo di ognuno, malinconicamente scegliendo tra tutti, perché la tua mente non è lì, ma sulla mancata comunicazione. Decidi quindi di aprire la tua cantina e prendere Quella Bottiglia di Pinot nero dell’Alto Adige. Un colore affascinante, trasparente, ma brillante, proprio quello che ti manca adesso. In bocca sai già che ti scalderà delicatamente, senza essere invadente e ti cullerà perfettamente con il suo tannino vellutato.
Stappi la tua bottiglia e guardi il vino scendere lentamente tra piccole ondine all’interno del calice. Il pensiero, per un attimo distolto, dalla tua incomprensibile sofferenza ritorna, ti si chiude un po’ anche lo stomaco…però il vino scende, caldo, morbido, profumato…al momento non trovi nulla di meglio. Nel caso poi ti tornasse la fame, ti cucinerai quella bistecchina di filetto di manzo che hai in frigo, con una salsina al pepe verde, come avevi programmato. Male che andasse, due grissini ed un bicchiere saranno la tua cena.
Capisci quindi che non è il momento, né di arrovellarti il cervello né di chiedere ulteriori spiegazioni. La trasparenza del vino che stai bevendo al momento ti basta, lasci correre, quella persona ha bisogno del suo spazio, come il vino nel tuo bicchiere, e tu di ricucirti un po’ la ferita. Arriverà il momento in cui vi chiarirete. Ne sei certo