Adunata degli Alpini: damigiane di allegria
Cocktail per una festa ben riuscita
L’emozione sale, la gioia è tanta! Un evento che ti ricordi da quand’eri bambino, di quelli speciali, che avevano chiuso le scuole addirittura! Finalmente ritorna dopo almeno due decenni nella città che ti ha dato i natali e che, nonostante tu la viva da distanza, hai sempre nell’animo! L’adunata degli Alpini è un momento che una volta nella vita va vissuto!
Da giorni senti i tanti disagi e le tante lamentele di chi vive la città: code infinite, parcheggi spariti, macchine a casa, centro assediato…ma tu pensi che non possa fare nulla di male un evento simile! Porterà una marea di persone, farà finalmente lavorare e darà respiro anche agli esercizi più reconditi della città! Tutto pieno, dalle auto e furgoni a nolo agli alberghi e b&b! E di cosa si lamentano?! Si, disagi, ma in cambio arriveranno delle persone che sistemeranno gratuitamente tutto ciò che di brutto vecchio e storto troveranno davanti agli occhi! Ed in più sempre con un sorriso, una buona parola e tanta allegria!
Così quando ti siedi sul treno direzione Alpini e scopri che pure i tuoi genitori verranno a farsi una camminata con te in centro, proprio loro che la folla la schivano, capisci che l’evento ha qualcosa di veramente eccezionale. E ti viene pure un po’ di pelle d’oca!
Non vedi l’ora di farti un giretto per i vicoli ed incontrare gente che canta e suona, piume nere, beige e bianche. Gente con i bicchieri in mano e nell’altra la spalla dell’amico, berretti di feltro e volti sorridenti e rossi sulle gote e sul naso…forse troppa grappa?
Ahh! Già, si berrà, non poco conoscendone la nomea! Ma cosa?! Vino rosso immancabile, da quanto dicono gli Aplini incontrati sul treno Cabernet e Merlot, quello versato nel “goto” o bicchiere da osteria. Immancabile il Prosecco, sicuramente preferiscono quello col fondo, come si faceva una volta, ma la qualità e come è fatto è decisamente importante! E poi….birra! Come se piovesse!
Uscendo dalla stazione sei subito pervaso da questo spirito fraterno e di gogliardia di cui ne hai sempre sentito parlare, ma che in fondo non hai mai toccato con mano. In lontananza senti i primi cori provenire dai banchetti avanposto di street food. Loro sono lì, pacifici, con una birra in mano, che se la raccontano e tra una storia e l’altra fermano donne e ragazze per non far mai mancare un complimento. E poi di nuovo a raccontarsela e a cantare.
Brindisi, foto, bambini eccitati dal suono delle sirene da guerra dei trabiccoli, caffè corretti, perché ogni tanto un po’ di caffeina aiuta, ma con la grappa, sia mai che si abbassi il tenore!
Un’orda di gente serena, festaiola, che si diverte semplicemente comunicando. La pelle d’oca torna e resta, fino al rientro. Con qualche bicchiere di vino in eccesso…
Questa è la ricetta ed il consiglio per l’adunata: a mente aperta e con un sorriso stampato bere delle storie e delle esperienze che queste persone portano e tramandano, con saperi molto distanti dai giorni nostri, ma che hanno fatto la nostra storia. Evviva gli Alpin, cin cin!