Schiava: la vita un po’ amara a volte
Le chiamate inattese
Sarà una giornata indimenticabile, finalmente sei sereno, felice per come stanno andando le cose con il lavoro, gli studi fatti stanno dando i loro risultati, sei in profumo di promozione o, anche se non fosse, di un premio cospicuo. A casa la tua famiglia ti sta elogiando per l’impegno e la costanza messi nel tuo progetto, le persone attorno a te sembrano riscoprirti e notano una nuova strana luce, ti cercano e chiedono il tuo parere. Che soddisfazione! Anche semplicemente per chiederti cosa proponi stasera, dove ritrovarsi e cosa c’è nel palinsesto delle feste o degli eventi della settimana… Così questa sera decidi di uscire e, perché no, di offrire agli amici una buona bottiglia.
Ma mentre ti stai avviando alla meta designata per la serata, ti accorgi di aver lasciato il cellulare a casa e, visto che tutti contano su di te, non puoi certo esimerti da averlo appresso, quindi decidi di tornare sui tuoi passi per recuperarlo. Per fortuna lo trovi in casa sul tavolino accanto alla porta d’ingresso! Mannaggia a te che uscendo di casa non avevi il capo sul collo! Ma non ti lasci scoraggiare, in fondo eri anche in anticipo sull’ora dell’appuntamento. Quindi riprendi il tuo cammino, ma la strada è ancora lunga…perché la metro ha deciso di impazzire proprio ora: tutto bloccato, devi per forza uscire e prendere un’altra linea! E meno male che sei rientrato a prendere il cellulare, così almeno puoi avvertire tutti che causa forze maggiori, ritarderai almeno di un quarto d’ora. E pensi: “ma proprio oggi?”. Ma continui, mantenendo il sorriso sulle labbra, perché in fondo non è nulla a confronto della fatica che hai affrontato nell’ultimo periodo!
Così arrivi finalmente a destinazione, quasi fosse un pellegrinaggio verso la Mecca, perché hai dovuto cambiare metro due volte ed hai vagato per il centro come un beduino nel deserto, sicuro sui tuoi passi, ma assetato da morire! Perché è inverno, ma camminare per così tanto con strati di piuma e maglie addosso non giova mai! Ti eri vestito così perché sapevi che saresti stato all’aperto a lungo, fermo, fuori con i tuoi amici a ridere e scherzare con un bicchiere in mano. Ma non importa…entri nel locale, ti accoglie un fragoroso benvenuto, un po’ ironico anche, che ti rimette il sorriso, ma per poco purtroppo. Ti togli la giacca e ti accorgi di aver sudato ben oltre il previsto, così da spavaldo, ti rimpicciolisci un po’, sperando che nessuno senta e veda le tue condizioni. Presto ti asciugherai e riprenderai la serata.
Vedi gli amici già con il bicchiere in mano, chiedi loro cos’è…storgi un po’ il naso, ti rivolgi verso la lavagna con i vini in mescita, decidi di seguire loro, quindi cerchi con lo sguardo sicuro un cameriere per ordinare e…suona il dannato cellulare che avevi scordato a casa. Controlli il nome, non appare, sovra pensiero rispondi e…l’ultima persona che avresti voluto sentire sulla faccia della terra è dall’altra parte! Proprio la persona il cui nome è sinonimo di “guai in vista”, “si salvi chi può”o anche “vagonate di problemi”. Ma ormai hai risposto. Così esci in maglione dal locale, sperando di cavartela in 5 minuti, ma ne stai almeno 20 al telefono, iniziando a spazientirti ed arrivando ad imprecare tra te e te, perché in fondo sei sempre un signore.
Riesci finalmente a chiudere la chiamata, rientri, infreddolito e con uno o due starnuti che ti seguono. Speri non sia presagio di raffreddore ed incroci le dita. Gli amici ti rivolgono uno sguardo di pietà, comprensione, una pacca sulle spalle, senza farsi mancare qualche battutina…ma soprattutto sottolineano che non hai ancora ordinato nulla! E tu, in quel momento, capisci che non hai voglia per nulla di condividere, non il vino che loro stanno bevendo almeno, e, con la mente alla lavagna, capisci che vuoi un rosso, con tannino, ma non invadente, non troppo pesante, perché rischi che ti stenda dopo quanto successo, magari con un finale un po’ amarognolo, proprio come la vita in questo momento.
Così ti butti su un bicchiere di Schiava, con un colore vivace e trasparente, perché nonostante tutto non vuoi mollare e farti sopraffare dagli eventi. Quindi con in mano il tuo bicchiere, lo sguardo sul colore trasparente e sornione, lo prendi come fosse il sacro Graal, lo porti alla bocca, lo senti scivolare sulla lingua, lo fai passare bene ovunque, visto che vuoi farti pervadere dai suoi aromi fruttati, sperando che ti trasmettano quel brio, quella freschezza che hai perso. E sei già proiettato su un tagliere con tanto speck e qualche formaggio latteria. Le disavventure della serata non cambieranno i meriti guadagnati fino ad oggi, ma avresti preferito un epilogo diverso della giornata…sarà per la prossima volta! E ordini bottiglia tutti e tagliere per tutti, avevi promesso di offrire in fondo.