Raboso DOC: quando la pioggia è nel cuore
Metereopatia
Basta, fuori piove da giorni, tu hai provato in tutti i modi a combattere il tempo, vestendoti colorato, portandoti appresso gli occhiali da sole e magari anche tenendoli infilati nello scollo della camicia o in testa, perché non si sa mai. Ma invece sono settimane ormai che non vedi altro che acqua scendere dal cielo, in tutte le sue forme: scrosciante, a catinelle, sottile sottile, dritta o di traverso. A volte sembra che quasi ci siamo, smette, tra le nuvole si inizia a intravvedere un po’ di quel pallido sole, magari anche per qualche ora, invece arriva il buio e tu non hai sentito in nessuna parte del tuo corpo il calore di un qualcosa che assomigliasse ad un raggio di sole. Anzi…la mattina seguente, proprio a causa di quella pallida apparizione, ti ritrovi magari a dover guidare tra banchi di nebbia! E niente, il tuo umore è diventato grigio come il tempo.
E pensare che non avresti mai detto di essere metereopatico, ma propri ti devi arrendere all’evidenza: il sole, quando non lo vedi per giorni, ti manca e tutto assume quel colore non colore che è il grigio, compreso il tuo umore. Quindi, dentro di te, inizi a pensare a ricavarti un posticino di felicità in questo grigiume, perché, in fondo, anche questo tempaccio può avere il suo fascino e, perché no, un risvolto positivo.
Quindi, nell’indecisione se restare a casa per non sfidare ulteriormente la sorte od uscire e lottare con le pozzanghere, rischiando magari di farti una doccia non voluta col passaggio di una macchina troppo vicina al marciapiede, pensando a tutta la difficile strada da percorre per trovare più portici possibili che ti riparino, lì, proprio lì, ti illumini come il sole e comprendi che qualsiasi cosa tu decida di fare, ovunque tu decida di andare, è il momento giusto per un bicchiere di vino rosso, di quel vino rosso che ti scalda il cuore, oltre che il palato, ma che con la sua acidità ed il suo tannino un po’ di amarezza te la lasciano, proprio come la tua giornata.
E quindi cominci a riflettere: a casa avresti anche una bella bottiglia di Raboso, potresti proprio stapparla e versarti uno, due bicchieri di fronte alla finestra finché le gocce che scendono si fondano con il vetro e tutto assuma una forma acquosa, così da abbinare la tua malinconia con quella delle uve che hanno prodotto il vino nel calice che tieni tra le mani. E pensi che non ci possa essere vino più adatto del Raboso, in fondo. Perché lui, come te, ha vissuto questo tempo, restando aggrappato alla vite fino ad autunno inoltrato, vedendo nebbie, piogge, sole andare e venire, ma concentrandosi su quella che è la sua natura e cercando di modificarla, lasciando acidità e freschezza non più indomite, ma concentrando i suoi zuccheri per poter sopravvivere a questo tempaccio.
Quindi sì, decidi proprio di stare a casa e di stapparti questa bottiglia, ma non quella importante, quella la vuoi condividere con qualcuno. Va benissimo quella più giovane che hai comprato perché quando hai scoperto la storia affascinante di questo vino, hai ceduto alla poesia. E pensi anche a cosa abbinarci, ci provi, ma la malinconia prevale, quindi inizi con un bicchiere ed una finestra. Magari un libro ed una coperta. Poi se ti verrà fame, un pezzo di formaggio e un po’ di pane farai presto a tagliarli, perché per fortuna ieri hai fatto la spesa! E mentre pensi al formaggio, ti ricordi di aver comprato anche un po’ di salame o sopressa, verificherai dopo, che, se proprio ti va, alla fine oggi mangi solo questo, perché non hai voglia di mettere le pentole sul fuoco. Mal che vada, scalderai solo il pane!